I principali sintomi del declino cognitivo comprendono:
La ricerca scientifica ha dimostrato che il rafforzamento della memoria e delle altre capacità rallenta il declino cognitivo, aumenta l’indipendenza nella vita quotidiana e migliora l’umore, il benessere e la qualità della vita.
La mente è come un “muscolo” e se non la si mantiene allenata, perderà di potenza. Ci sono persone che riescono ad arrivare a 90 anni con una mente perfettamente lucida, mentre altre persone già a 65-70 anni cominciano a mostrare i primi segnali di deterioramento. Dopo il picco dell’efficienza mentale che si ha verso i 25 anni, inizia il calo funzionale fisiologico dovuto alla perdita di neuroni, circa centomila ogni giorno. Questo significa che a 50 anni quasi un quarto del nostro potenziale è rimasto dietro di noi. Cerchiamo di conservarlo per avere un patrimonio su cui contare per ‘vivere di rendita’ negli anni a venire.
La chiave per aumentare la propria riserva cognitiva consiste nel contrastare attivamente la perdita della sua efficienza mantenendo il cervello attivo e plastico in tutte le età.
Allenare il cervello è sicuramente il modo più divertente per prevenire il declino cognitivo mantenendosi mentalmente curiosi e attivi attraverso attività che ci piacciono e che sono per noi stimolanti.
Giochi ed esercizi per la mente così come curiosità e stimoli culturali sono un valido aiuto per contrastare l’invecchiamento, contribuendo ad attivare contemporaneamente le diverse aree e le diverse funzioni del cervello.
Quali sono le caratteristiche di uno stile di vita “neuroprotettivo”?
Quali i comportamenti che possiamo mettere in campo per aiutare il nostro cervello a invecchiare in modo più sano e preservare il più a lungo possibile le sue funzioni?
Sostanzialmente gli aspetti su cui lavorare sono: “mens sana in corpore sano”, ovvero:
Le funzioni cognitive sono capacità mentali che ci permettono di percepire il mondo intorno a noi e di relazionarci con gli altri. Esse sono:
Le funzioni metacognitive sono strategie mentali, quali:
Quello che conta è acquisire la consapevolezza di ciò che avviene nel processo cognitivo e sviluppare l’abilità di imparare a imparare in un mondo in continua e veloce trasformazione.
L’atteggiamento mentale (“mindset”) che adottiamo nei confronti dell’invecchiamento ha un impatto sulla nostra salute cerebrale. Il fatto di avere un atteggiamento mentale positivo dimezzerebbe il rischio di declino cognitivo. Credenze negative sulla vecchiaia, percependo questa fase di vita come sinonimo di impotenza, incompetenza, malattia e morte, hanno invece un impatto negativo nel mantenimento delle nostre facoltà intellettive.
Coltivare le relazioni sociali ha un effetto protettivo nei confronti della salute cerebrale. Chi si circonda e mantiene nel tempo una rete sociale solida e significativa andrebbe incontro, negli anni, a un declino cognitivo minore e più lento.
Essere impegnati in attività sociali e continuare ad avere rapporti con persone significative è una regola per il buon umore. Sfida te stesso nel frequentare luoghi e gruppi pensati per la persona anziana, fai volontariato, iscriviti a dei corsi, frequenta la comunità locale.
Ascoltare, rielaborare, riflettere e formulare risposte – tutto questo implica l’attivazione di più aree del cervello, fornendo quindi un’importante occasione di allenamento per la mente.
Al giorno d’oggi, esistono applicazioni grazie alle quali è possibile conoscere nuove persone, ma comunicare con l’esterno attraverso uno smartphone lascia, a lungo andare, un senso di solitudine e non è minimamente paragonabile alla socializzazione in presenza.
Grazie a chiamate e videochiamate, a messaggi istantanei e ai social network, si ha l’impressione di poter entrare o rimanere in contatto con chiunque, a prescindere dalla distanza che ci separa fisicamente dagli altri.
Un utilizzo invasivo dei dispositivi tecnologici spesso è causa di isolamento e di una notevole diminuzione dell’empatia nei confronti dell’altro, privandoci di tutti i vantaggi che possono giungere da un contatto interpersonale vero.
Esistono App per allenare la mente che tuttavia non possono ottenere lo stesso risultato di attività svolte in gruppo con rapporti personali e relazione sociali.
Interagire con uno smartphone lascia, a lungo andare, un senso di solitudine e non è minimamente paragonabile alla socializzazione in presenza.
Autorevoli studi hanno dimostrato che l’utilizzo eccessivo dello smartphone porti a un aumento significativo dei sintomi depressivi e della solitudine.
Un regime alimentare caratterizzato dal consumo di frutta e verdura, legumi, cereali integrali, olio d’oliva, pesce e pollame viene associato a una funzionalità cognitiva conservata in età avanzata e a una ridotta possibilità di sviluppare demenza. Al contrario, il consumo frequente di carni rosse o trattate, di dolci, di latticini con alti contenuti di grassi, di fritti e di qualsiasi cibo raffinato sarebbe controproducente per la salute cerebrale.
La carenza di numerose vitamine e acidi grassi essenziali può determinare alterazioni del funzionamento del sistema nervoso anche molto gravi. Quindi preferire cibi ricchi di fibre come cereali e verdure, magari condite con solo olio d’oliva, e frutta; mangiare pesce, noci, mandorle e alimenti dalle proprietà antiossidanti (come i broccoli e i frutti di bosco).
Le ricerche sono concordi nel sostenere l’idea che una regolare attività fisica è in grado proteggere la salute del cervello favorendo lo sviluppo neuronale, riducendo il rischio di sviluppare demenza e rallentando il declino cognitivo connesso all’età. La riserva cognitiva aumenta grazie all’esercizio fisico.
Diversi studi hanno trovato un’associazione tra attività fisica e riduzione del rischio di declino cognitivo. Impegnati nell’esercizio fisico in modo costante anche semplicemente camminando o ballando, così da elevare la frequenza cardiaca e il flusso di sangue al cervello e a tutto il resto del corpo.
Salute fisica. Ci sono alcune condizioni cliniche – tra cui diabete, ipertensione e patologie cardiovascolari, il fumo, gli alti livelli di colesterolo nel sangue, la sedentarietà – che sono state associate dalla ricerca a un maggior rischio di sviluppare demenza.
Dormire bene, che non significa dormire tanto: il sonno protegge il cervello dall’invecchiamento precoce: dai 65 anni in su l’abitudine del riposino diurno risulta abbassare il rischio di demenze fino ai 10 anni successivi.
Salute psichica. Soffrire di ansia o depressione (e non prendersene adeguatamente cura) è stato associato a un maggior rischio di sviluppare demenza e, in generale, a un maggior declino delle funzioni cognitive in età avanzata.
Migliorare lo stato emotivo, l’umore e il benessere personale porterà anche automaticamente più salute.
Allenare il cervello è sicuramente il modo più divertente per prevenire il declino cognitivo, poiché basta mantenersi mentalmente attivi attraverso attività che ci piacciono e che sono per noi stimolanti, come:
Il neurotrasmettitore della ricompensa
Cosa stimola la produzione di dopamina?
Stimoli che producono motivazione e ricompensa, quali:
Effetti della mancanza di dopamina:
La molecola dell’affetto e dell’amore
Cosa stimola la produzione di ossitocina?
Effetti della mancanza di ossitocina:
Il neurotrasmettitore che stimola benessere ed euforia
Cosa stimola la produzione di serotonina?
Effetti della mancanza di serotonina:
Le molecole che alleviano dolore e stress
Cosa stimola la produzione di endorfine?
Effetti della mancanza di endorfine:
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